Come si costruisce una formazione efficace sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Ho scoperto che solo capendo come funziona il cervello, nello specifico come recepisce i messaggi, posso costruire una formazione efficace che addirittura riesce ad orientare i comportamenti e le scelte in materia di sicurezza.
Quindi capire come funziona il cervello, cioè le Neuroscienze, cercando di rimanere concreti e diretti, perché il rischio di perdersi in molte informazioni scientifiche è dietro l’angolo.

La sicurezza nei luoghi di lavoro non si è mai interessata a questi aspetti per migliorare la comunicazione in aula, è ora di recuperare il terreno perduto.

Quando si parla del cervello e del sistema nervoso complessivo, occorre essere molto chiari. Come certamente sai, il cervello è l’elemento base del sistema nervoso che ci permette di agire e reagire nel mondo che ci circonda. Il cervello umano è sicuramente il sistema meglio organizzato e al più alto livello di funzionamento di tutto l’universo conosciuto.

Le potenzialità del cervello sono ancora in gran parte da scoprire in termini di capacità. Eppure pesa meno di un piede, solo 300 grammi, meno del 2% del peso medio di un corpo adulto. Si ritiene che nel cervello ci siano 100 miliardi di neuroni (cellule nervose), che utilizzi il 20% dell’ossigeno che respiriamo e il 20% dell’energia che consumiamo giornalmente. Un consumo incredibile di energia e ossigeno rispetto alla massa e al peso, che serve per alimentare le molte migliaia di reazioni chimiche al minuto che ci permettono di vivere e agire.

Se queste sono le premesse scientifiche necessarie, a noi serve invece avere conoscenze più semplici da ricordare, per esempio:

TRE CERVELLI, MA IN REALTA’ COMANDA HOMER SIMPSON

Se anche tu hai avuto la fortuna di essere un discente al corso di Neuro Marketing con Manlio Castagna forse sai cosa voglio dire…
Altrimenti eccoci qui, molto semplicemente è bene conoscere i 3 cervelli presenti nella nostra testa, ma è fondamentale conoscerne veramente bene solo 1.

Partiamo da come siamo fatti, le ultime scoperte della neuroscienza dimostrano che il nostro cervello si è evoluto in 3 fasi separate fino ad arrivare all’attuale composizione. Ora abbiamo 3 cervelli che lavorano assieme e sono:

1) Il cervello antico.
Detto anche rettiliano è quello che si è formato all’inizio, oltre 500 milioni di anni fa, e quindi ha a che fare con la sopravvivenza. Vari tipi di cellule dell’encefalo regolano il livello di vigilanza del cervello, regolano funzioni vitali come il battito cardiaco e la respirazione. Immagina un fascio di micro-fili elettrici (cellule nervose) che dalla sommità del midollo spinale si propagano per tutto il cervello. E’ il sistema reticolare, il potente guardiano del cervello che filtra tutte le informazioni in arrivo, sceglie quelle degne di passare all’analisi specifica e scarta tutte le altre, non le fa passare.
Come un’assistente personale che filtra le telefonate e passa al suo capo soltanto quelle che ritiene valide. Sono soltanto due le informazioni degne di passare:
a) quelle che è bene ricevere subito
b) quelle che mettono in guardia rispetto a pericoli o minacce.
Quindi in sintesi per il cervello antico tutto ciò che non produce una crisi o una novità si considera tendenzialmente spam.

2) Il cervello emotivo.
E’ composto dal sistema limbico ed è quello che smista le informazioni che “il guardiano” ha ritenuto degne di essere accolte, in sostanza determina il significato delle cose e delle situazioni. E’ importante rendersi conto che anche questa parte del cervello funziona inconsciamente, i suoi effetti sono profondi. Molto attivo in questa zona è quello che si può definire il “sistema della paura”, esso individua il pericolo producendo reazioni e comportamenti istintivi che massimizzano la probabilità di sopravvivenza.
Solo da queste poche righe forse hai compreso come me che l’importanza della comunicazione emozionale non può essere solo un’idea piacevole che è bello raccontare, ma ha basi scientifiche che grazie ai nuovi studi delle neuroscienze ora ci è molto più chiara.
Quindi costruire una formazione efficace vuol dire fare in modo che il sistema del cervello emotivo sostenga la nostra azione invece che ostacolarla.

3) Il cervello (nuovo) pensante.
La corteccia e la neocorteccia sono le parti più nuove del cervello (in termini evoluzionistici). Questa, se mi passi il termine, è la parte più chic e snob del cervello, responsabile del pensiero complesso, ovvero quella che determina la differenza tra l’uomo e l’animale. Per questo è chiamato anche cervello “pensante”, o “intellettuale”, perché è in grado di riflettere su temi articolati e di produrre risposte razionali.
Elabora le informazioni filtrate dal “guardiano” e smistate dal cervello “emotivo” ed è lui che regola funzioni basilari come il pensiero, la parola, il ricordo, l’apprendimento.

Con questa premessa scientifica sembrerebbe complicato arrivare al cervello, e magari stai pensando che bisognerebbe costruire tutta una serie di casistiche per creare messaggi efficaci, anche io come molti ho sempre poco apprezzato teorie molto complesse e soprattutto difficili da ricordare, perché la conseguenza è quella che leggerle è bello applicarle è impossibile!!

Quindi il mio cervello si è illuminato quando ho scoperto che PER REALIZZARE UN MESSAGGIO CHE ARRIVI VERAMENTE e una formazione efficace e che possa interessare E’ FONDAMENTALE ENTRARE DALL’UNICA PORTA ESISTENTE:
IL CERVELLO ANTICO

I formatori e anche io, fino a quando non ho compreso questa novità, comunicano quasi sempre al cervello pensante e razionale, la conseguenza è ovvia: IL CERVELLO ANTICO NON CI FA NEANCHE PASSARE, IL NOSTRO MESSAGGIO NON VERRA’ MAI ASCOLTATO!!

Se avessimo la possibilità di conoscere le sue regole di filtraggio sarebbero le seguenti:
1) Se il messaggio non è pericoloso, ignoralo.
2) Se non è nuovo, eccitante, ignoralo.
3) Se è nuovo, sintetizzalo nel minor tempo possibile e scordati i dettagli.

Ma soprattutto come segnala Oren Klaff, nel suo libro Pitch Anything, c’è una regola specifica, NON INVIARE NULLA SE NON TI TROVI IN UNA SITUAZIONE REALMENTE INATTESA E FUORI DALL’ORDINARIO.

Ecco con queste premesse diventa chiaro che Manlio Castagna ci ha regalato un’immagine imperdibile e indimenticabile:
RICORDATEVI CHE QUANDO PREPARATE UN MESSAGGIO, di qualsiasi tipo:
pubblicità
formazione
presentazioni
colloqui
DOVETE IMMAGINARVI DI COMUNICARE A HOMER SIMPSON.

Secondo lui rappresenta l’esatta corrispondenza al cervello antico, e in effetti quando abbiamo provato questa regola nella preparazione dei nostri corsi è bastato domandarci HOMER CI ASCOLTEREBBE?

Chiaramente bisogna conoscere tanti dettagli dietro a questa immagine figurata e infatti li ho approfonditi nel libro che ho scritto, ma intanto così ti risulterà immediato ricordare sempre il principio base.

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